Fantasmi Napoletani |
Napoli è nota come la capitale della pizza, per il suo lungomare dominato dal Vesuvio, la bellezza di Castel dell’Ovo, le sorgenti termali di Ischia e i faraglioni di Capri. Non molti tuttavia sono a conoscenza dell’aspetto magico della città partenopea e dell’aura di mistero che con mille miti e leggende l’avvolge sin dalle sue lontane origini. I vicoli, i bassi e i fondaci di questa antichissima città sono animati infatti dalla presenza di fantasmi, temuti e rispettati da tutti i napoletani. Sono tuttavia i cosiddetti “spiritelli domestici” quelli che sono più cari alla tradizione napoletana, primo fra questi il cosiddetto “monaciello”. |
Il “monaciello”, ovvero “il piccolo monaco” è uno spiritello dispettoso che si aggira tra le case del centro storico. Se nella vostra abitazione accadono strane cose, è allora molto probabile che sia abitata da un “monaciello”. Questo piccolo fantasma che indossa un vecchio saio da monaco si diverte infatti a spaventare gli abitanti della casa attraverso piccoli scherzi. Per esempio, far cadere all’improvviso pezzi di intonaco dalle mura, rompere piatti, suonare il campanello nel cuore della notte, pizzicare gli inquilini durante il sonno. La caratteristica di questo folletto è tuttavia quella di nascondere gli oggetti. Se all’improvviso non trovate più l’ombrello, il portafogli o l’accendino, per poi trovarli nei luoghi più impensati, è assai probabile che si tratti del “monaciello” che intende farsi beffe di voi. |
Questo spiritello dispettoso può talvolta anche favorire gli inquilini della casa, soprattutto se tra loro c’è una bella ragazza di cui si è innamorato. In questo caso ad esempio farà trovare loro qualche piccolo dono, ma attenzione, deve rimanere un segreto, altrimenti il “monaciello” si vendicherà con ulteriori scherzi e dispetti. A dimostrazione di quanto questo folletto sia radicato nella storia di questa città si pensi che nel “Pragmatica de locto et conduco”, una raccolta di leggi che regolavano gli affitti del 1578, si sanciva che un locatario aveva il diritto di abbandonare una casa senza pagare l’affitto se veniva perseguitato dal “monaciello”. |
Le case napoletane tuttavia possono essere animate anche da presenze benigne, come è il caso della “Bella ‘Mbriana”. La “Bella ‘Mbriana” è una fata molto bella, uno spirito invisibile che appare per qualche istante nel riflesso delle finestre o tra le tende mosse dal vento. Suo simbolo è il geco. I napoletani infatti sono assai felici se intravedono tra le mura del proprio appartamento questo piccolo animaletto: significa che la casa è abitata dalla “Bella ‘Mbriana” che porterà loro fortuna. |
La “Bella ‘Mbriana” è lo spirito protettore della casa, favorisce chi la ama ma non sopporta chi si lamenta troppo. “Mai lamentarsi del proprio appartamento” suggeriscono i vecchi napoletani, altrimenti si rischia di offendere la “Bella ‘Mbriana” che smetterà di portare fortuna ai suoi protetti. E così si consiglia ad esempio di lasciare sempre una sedia libera, per accogliere la “Bella ‘Mbriana” e farla riposare quando è stanca. |
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HideFantasmi di Napoli Napoli è nota come la capitale della pizza, per il suo lungomare dominato dal Vesuvio, la bellezza di Castel dell’Ovo, le sorgenti termali di Ischia e i faraglioni di Capri. Non molti tuttavia sono a conoscenza dell’aspetto magico della città partenopea e dell’aura di mistero che con mille miti e leggende l’avvolge sin dalle sue lontane origini. I vicoli, i bassi e i fondaci di questa antichissima città sono animati infatti dalla presenza di fantasmi, temuti e rispettati da tutti i napoletani. Sono tuttavia i cosiddetti “spiritelli domestici” quelli che sono più cari alla tradizione napoletana, primo fra questi il cosiddetto “monaciello”. Il “monaciello”, ovvero “il piccolo monaco” è uno spiritello dispettoso che si aggira tra le case del centro storico. Se nella vostra abitazione accadono strane cose, è allora molto probabile che sia abitata da un “monaciello”. Questo piccolo fantasma che indossa un vecchio saio da monaco si diverte infatti a spaventare gli abitanti della casa attraverso piccoli scherzi. Per esempio, far cadere all’improvviso pezzi di intonaco dalle mura, rompere piatti, suonare il campanello nel cuore della notte, pizzicare gli inquilini durante il sonno. La caratteristica di questo folletto è tuttavia quella di nascondere gli oggetti. Se all’improvviso non trovate più l’ombrello, il portafogli o l’accendino, per poi trovarli nei luoghi più impensati, è assai probabile che si tratti del “monaciello” che intende farsi beffe di voi. Questo spiritello dispettoso può talvolta anche favorire gli inquilini della casa, soprattutto se tra loro c’è una bella ragazza di cui si è innamorato. In questo caso ad esempio farà trovare loro qualche piccolo dono, ma attenzione, deve rimanere un segreto, altrimenti il “monaciello” si vendicherà con ulteriori scherzi e dispetti. A dimostrazione di quanto questo folletto sia radicato nella storia di questa città si pensi che nel “Pragmatica de locto et conduco”, una raccolta di leggi che regolavano gli affitti del 1578, si sanciva che un locatario aveva il diritto di abbandonare una casa senza pagare l’affitto se veniva perseguitato dal “monaciello”. Le case napoletane tuttavia possono essere animate anche da presenze benigne, come è il caso della “Bella ‘Mbriana”. La “Bella ‘Mbriana” è una fata molto bella, uno spirito invisibile che appare per qualche istante nel riflesso delle finestre o tra le tende mosse dal vento. Suo simbolo è il geco. I napoletani infatti sono assai felici se intravedono tra le mura del proprio appartamento questo piccolo animaletto: significa che la casa è abitata dalla “Bella ‘Mbriana” che porterà loro fortuna. La “Bella ‘Mbriana” è lo spirito protettore della casa, favorisce chi la ama ma non sopporta chi si lamenta troppo. “Mai lamentarsi del proprio appartamento” suggeriscono i vecchi napoletani, altrimenti si rischia di offendere la “Bella ‘Mbriana” che smetterà di portare fortuna ai suoi protetti. E così si consiglia ad esempio di lasciare sempre una sedia libera, per accogliere la “Bella ‘Mbriana” e farla riposare quando è stanca. Have you been to Napoli?
Hi Paul,
Thank you for posting!
I think your suggestions are very good!
Keep up the good work!
Ofelia
Team ItalianPod101.com
It seems to me English translation could do with some polishing.
"That has surrounded it since its remote origins" would be a better translation of "l’avvolge sin dalle sue lontane origini"
"Neapolitan" would be a translation for "Partenopea" even if a little redundant.
"Enlivened" would be a better translation of "animata"
" your umbrella" etc would be a better translation of "l'ombrello" etc
"it must remain a secret" or "you must not reveal the secret" would both be better translations of "deve rimanere un segreto."
"you don't have to reveal the secret" makes revealing the secret optional, not forbidden.
Ciao Seth!
Thank you for posting :smile:
If you have any question, please feel free to let us know!
A presto!
Ofelia
Team ItalianPod101.com
Ciao Cinzia! :stuck_out_tongue_winking_eye:
Grazie a te Alex!
Il tuo commento sarà utile anche per gli altri :smile:
Your comment will be useful also for the others.
Saluti,
Ofelia
Team ItalianPod101.com
Grazie mille.
'fin da' mi ha aiutato
Ho trovato che 'sin' è una forma del 'sino' che è una forma del 'fino'
Ciao Alex,
Scusa se la lista dei vocaboli è incompleta!
Sì, "Sin da" significa "since". :thumbsup:
You can also say "fin da".
E' abbastanza anche solo "da", ma "sin da" è più letterario (literary).
Grazie,
a presto,
Ofelia
Team ItalianPod101.com
" leggende l’avvolge sin dalle sue lontane origini."
Non ho trovato questo 'sin' о 'sin da' nel vocabolario.
Che cosa e' questo?
Perche' non e' abbastanza solo preposizione 'da'? Penso che lo sia uguale 'since' in inglese.
Hi Ken and Alina,
Thank you very much for istening to our advanced blogs and leaving your comments :) We're glad you're enjoying them, and keep listening!
I've been to Napoli several times and i really like it. It has its own atmosphere... Esspecially i like to walk in lungomare))))